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La badante a Modena? Una spesa troppo alta! Non è vero!

Molti si chiedono come poter pagare una badante a Modena , dal momento che la pensione dalla quale detrarre la spesa è di molto al di sotto della quota che occorre. A fronte di questo problema molte persone preferiscono “parcheggiare” i propri cari in alcune strutture, ignorando che vi siano delle agevolazioni proprio al fine di poter affrontare una situazione simile.

Ad esempio per le spese di assistenza della persona non autosufficiente è anche possibile fruire di una detrazione fiscale: si possono cioè detrarre dalle imposte i costi sostenuti per l’assistenza (sia da parte dell’interessato, che dei familiari che lo hanno a carico), sino a 2.100 euro l’anno, se il reddito non supera 40mila euro. La detrazione è pari al 19% dei costi, quindi il massimo che si può togliere dalle tasse è pari a 399 euro per ogni anno d’imposta, e deve essere indicata nel modello 730 o Redditi.

La spesa della badante convivente a Modena è troppo alta? Ci sono le detrazioni!

Possono essere detratte le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale (ad esempio per retribuire una badante per assistenza anziani a Modena);

  1. la retta di una casa di cura o di riposo;
  2. i costi sostenuti per le prestazioni rese da una cooperativa di badanti;
  3. i costi sostenuti per le prestazioni rese da un’agenzia interinale.

Ai fini dell’agevolazione fiscale è essere considerata non autosufficiente:

  1. la persona che necessita di sorveglianza continuativa;
  2. la persona non in grado di compiere gli atti di vita quotidiana (ad esempio, incapace di assumere alimenti, o di espletare funzioni fisiologiche e provvedere all’igiene personale, di deambulare o di indossare gli indumenti).

Lo stato di non autosufficienza deve derivare da una patologia e deve risultare da certificazione medica, non può essere quindi riferito ai bambini, quando la non autosufficienza non si ricollega all’esistenza di patologie.

I disabili portatori di handicap, o i familiari che li hanno a carico, beneficiano anche di una detrazione del 19% dall’Irpef che riguarda:

  1. le spese mediche specialistiche sostenute (per il disabile);
  2. l’acquisto di mezzi d’ausilio alla deambulazione;
  3. l’acquisto di poltrone per inabili e minorati, di apparecchi correttivi e di ulteriori aiuti specifici.

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La badante in nero a Modena: come metterla in regola

Sei alla ricerca di una badante a ModenaAllora presta attenzione a quanto previsto dalla legge per l’assunzione di lavoratori che si occupano di assistenza anziani a domicilo a Modena.

Più volte ci siamo domandati quanto sia deleterio continuare a sostenere il sistema delle badanti in nero. È importante rivolgersi ad un’agenzia come Aes domicilio che ha una equipe apposita per analizzare le persone che si professano “badanti”, cercando di analizzare il proprio curriculum “certificato!”, e attraverso un’accurata operazione di screening cercare di fare qualcosa di professionalmente impeccabile – creando anche uno storico delle esperienze pregresse della badante convivente a Modena  presso altre famiglie.

Da oggi, però, lavoratrici e lavoratori che vogliono mettersi in regola hanno uno strumento in più: Sportello Lavoro della Cisl, infatti, è stato iscritto all’albo dei soggetti autorizzati allo svolgimento delle attività di intermediazione, fornendo così  un punto di riferimento per la famiglie alla ricerca di assistenti familiari e colf e  per le badanti alla ricerca di un lavoro nella provincia di Bergamo (con recapiti zonali a Grumello del Monte, Dalmine, Gazzaniga, Lovere, Treviglio).

«Siamo assolutamente convinti che la tutela delle lavoratrici passi dalla regolarizzazione lavorativa e dalla conoscenza dei propri diritti e doveri, spesso poco garantiti e conosciuti – dice Danilo Mazzola, segretario provinciale della Cisl di Bergamo. Per questo abbiamo creato questo sportello, che grazie al coordinamento di diversi attori del nostro sistema (Fnp che riceve la domanda delle famiglie, Fisascat che intercetta l’offerta di lavoro delle assistenti familiari, Ial che soddisfa le esigenze formativo delle lavoratrici, Caf – C&B Service – che  stipula e gestisce gli aspetti previdenziali e fiscali del contratto per badante) può garantire un servizio di assoluta qualità. D’altronde, il lavoro prezioso di assistenza delle lavoratici straniere, che suppliscono all’assenza di politiche di welfare dedicato agli anziani che possa essere economicamente sostenibile, è  prezioso per la nostra comunità,  perché si fanno carico di un compito che in parte non siamo più in grado di assolvere».

Nei due anni e mezzo di attività, le persone che si sono rivolte allo sportello, in cerca di un lavoro come badante e colf, sono state 872 di cui 811 donne e 61 uomini. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono del Sud America e Est Europa per il 73%, italiane 9%,  asiatiche e africane 18%. I contratti di lavoro sottoscritti con esito positivo dal 2016 al 2018 sono stati 121, di cui 19 a tempo determinato e 102 a tempo indeterminato.

E’, questo, certamente un sistema pregevole che tanti dovrebbero metterlo in pratica, e rimetterlo in pratica, e riproporlo – per un futuro migliore.

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